PEZZI DI STORIA: SARA (Attenzione, questo racconto non è un racconto)

Non sai mai quando sia il momento giusto per ricevere un regalo, solo la vita decide se e quando farti felice.

Credo sia iniziato tutto in una giornata qualunque.

Succede sempre così no? Ti svegli una mattina e credi che non ti accadrà niente di diverso dal solito e magari quando ti accade -se ti accade- te ne accorgi poco o niente.

Io quel giorno me ne accorsi invece, sarebbe stato impossibile il contrario.

Avevamo 11 o 12 anni ed eravamo sedute al nostro banco ad ascoltare la professoressa di italiano che parlava di poesie quando, prese dall’immensa noia, ci siamo messe a scambiarci bigliettini.

Una volta usava così, non c’erano cellulari nascosti negli astucci a cui attingere per comunicare, ci si rifaceva al cartaceo e si sperava di non essere beccati intenti a leggere messaggi cifrati da parte dei compagni che li avevano lanciati…a volte ne giungevano in volo anche dall’altra parte della stanza!

Eravamo capitate vicine e forse è stato proprio questo a spingere la creazione di un rapporto più stretto tra di noi…d’altronde ci conoscevamo da poco tempo: le elementari le avevamo frequentate in istituti diversi e ognuna in quella classe aveva altri amici che provenivano dal passato.

La sua “amica storica” si chiamava Samantha, la mia Desy, ma ciò non ha interferito in nessun modo sul fatto che quel giorno, nell’ora in cui la Trinci spiegava gli endecasillabi e le allitterazioni, Sara su quel foglietto già pieno di sciocchezze mi scrivesse “ti voglio bene”.

Quando lo lessi rimasi di sasso, nessun’altra mi aveva mai manifestato il suo affetto in quel modo…si ok, il TVB o il TVTB c’era stato, ma nonostante Desy fosse la mia migliore amica non avevo mai udito tali parole al completo (come a voler essere serie) uscire dalle sue labbra ne sgorgare dalla sua penna. Mai, nemmeno in un biglietto d’auguri.

Caspita, pensai lì per lì, glie ne voglio anch’io…

Così, decise a far crescere quel rapporto ma senza neanche poi tanto sforzo per farlo sbocciare, abbiamo iniziato a vederci anche fuori dalle Giulio Cesare Melani, a trascorrere insieme le serate, le vacanze, a dividerci il letto, il panino e a confessarci i segreti.

Poi, ben 11 anni dopo, ci siamo ritrovate a chiuderci la porta in faccia a vicenda e a non sentirci più, non parlarci più, a non esistere l’una per l’altra.

A pensarci non ci credo ancora…sono passati due anni da quando tutto ciò che avevamo costruito è andato in fumo lasciando odore di bruciato e lacrime amare.


14 risposte a "PEZZI DI STORIA: SARA (Attenzione, questo racconto non è un racconto)"

  1. E’ un argomento doloroso per tutti quello degli amici perduti. A me predicano questo e quello, come se fosse colpa mia, e invece non sento persona che non abbia il suo serbatoio di lacrime per una persona che pensavamo non avremmo mai perso, e invece non c’è più.

    Sul mio blog ho scritto fiumi di parole sull’argomento, e oramai non ne scrivo più quasi per noia, o forse rassegnazione…

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    1. Lo capisco, anche io avevo un dubbio se scrivere o meno questa storia che conta ben 13 pagine di word (e senza neanche aver scritto tutto, perchè 11 anni di amicizia sono troppi da riportare) però ne avevo bisogno e sento di volerla condividere…Probabilmente annoierà, ma devo farlo…piano piano…

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  2. Succede di veder finire un’amicizia, e se è importante per noi è molto doloroso.
    peccato davvero, dopo 11 anni…ma non potete trovar il modo di riallacciarla?
    E’ pur vero he spesso quando il rapporto si incrina….

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  3. Successa la stessa cosa a me. Nell’ultimo anno ho detto addio ad un’amicizia durata undici anni. Undici anni. Mi sembrava impossibile lì per lì, non c’era nemmeno una motivazione valida. Mi sono vista allontanata senza ragioni e senza parlarne, e fa male, lo so. Mi ha fatto tanto male. Ma ora, a pensarci bene, se basta un niente a distruggere un legame del genere, credo proprio che non fosse un legame così stretto come avevo sempre immaginato. E’ triste ma ammetterlo è il primo passo verso un benessere personale consapevole. Mi dispiace tanto per la tua esperienza, ti sono vicina :*

    Volevo inoltre ringraziarti per aver dato una stellina al mio ultimo articolo e volevo invitarti a giocare con musica e parole, magari ti distrai un po’, scegliendo una colonna sonora per il prossimo step della mia storia🙂 Ci vogliono meno di dieci minuti, è gratis e non fa male. Grazie mille cara, è sempre un piacere leggerti nonostante i dispiaceri della vita.

    https://malachinanellospecchio.wordpress.com/2016/10/24/psych-edelic_001/

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  4. Mi dispiace…a volte dei rapporti di amicizia sembrano chiudersi cosi…senza un apparente o reale motivo…e resta un dispiacere nel cuore…perché si pensa…se nemmeno l’amicizia riesce a far superare delle incomprensioni, come potrà il mondo tendere alla pace?

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    1. Sulla questione del mondo ho dei seri dubbi anch’io, sembra esserci talmente tanta crisi di tutto al giorno d’oggi che non credo ci sia altra via di fuga che non sia affondare il pianeta e ricrearne uno nuovo. Per l’amicizia, anzi per la mia storia di amicizia, sto studiando un piano d’attacco…spero che non mi mancherà il coraggio…

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      1. Il coraggio non deve mai mancare e poi lo sai il detto…è bene non lasciar nulla in sospeso…si, è davvero triste osservare come piccoli screzi finiscano in guerre “fredde”senza fine…!

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