Festa dei nonni

Ieri sono stati a trovarli, i miei nonni, e ho trascorso con loro un paio d’ore.

Non è certo per la ricorrenza della festa che ho deciso di passarci del tempo insieme, lo faccio spesso e non mi pento mai di aver “perso” pezzi di giornata a farmi coccolare.

La nonna mi ha brontolata perchè non sono andata a pranzo, io le ho spiegato che avevo già deciso di andare a mangiare il sushi, che le sue lasagne devono aspettare, e lei mi ha detto con aria stizzita che la prossima volta va alla Coop e il sushi me lo compra già fatto.

Ho dovuto rispondere che non ne vale la pena spendere soldi per il sushi della Coop, poi le ho promesso che la prossima volta non mi farò ripetere l’invito di fermarmi per pranzo.

Quando sono arrivata la casa aveva il solito odore d’arrosto e, anche se lei aveva le guance sciupate e gli occhi stanchi, ho capito che niente può dissuaderla dal preparare il cibo delle feste.

Il nonno si è messo a guardare la partita e ogni tanto lo si sentiva alzare la voce come fa sempre quando qualcosa non gli quadra. Prima che iniziasse però ha spazzato in terra e ha messo via il servito buono che la nonna aveva appena lavato.

Sono una coppia troppo ganza quei due…stanno insieme da più di cinquant’anni, oltre a sopportarsi e a portarsi rispetto e a volersi bene, li puoi sorprendere a bisticciare come due ragazzini per una roba di poco conto. Quella sottospecie di litigio ovviamente va subito a morire e lei gli fa capire chi ha ragione tirandogli affettuosamente le orecchie o mordendogli la testa pelata.

Quando ero piccola mi ricordo che piaceva tanto anche a me tirare le orecchie del nonno: ha i lobi carnosi e lunghi, la mamma mi diceva sempre che era stata la nonna a farlo diventare come Dumbo a forza di tirarglieli!

Quando siamo andati via, poi, li ho salutati abbracciandoli e baciandogli le gote morbide.

La nonna mi ha detto che non mi fossi fatta vedere più spesso mi avrebbe segato le zampe, il nonno invece mi ha stretto e ha brontolato una cosa tipo “però uffa, vai via subito”.

Li amo tanto i miei nonni e ogni notte prego che non succeda loro nulla di male, se i miei figli avranno la fortuna di crescere con due esempi di vita del genere mi potrei considerare una donna fortunata, anche se adesso -avendo loro accanto- mi sento già così!

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20 risposte a "Festa dei nonni"

  1. I nonni sono preziosi, io ho un ricordo molto nitide delle nonne (scomparse quand’ero grande) ma molto vago dei nonni (mancati quand’io ero bambino). Mio figlio ha un solo nonno in vita, spero che capisca quanto prezioso sia.

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    1. Io invece li ho in vita tutti e 4, ma mi ritengo fortunata solo per due di loro. Questi che ho descritto appunto, perché gli altri due era meglio perderli che trovarli. Spero che tuo figlio abbia un buon rapporto con quel nonno, dato che è l’unico che ha… Io sono stata fortunata e ho potuto scegliere…

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    1. Che bell’articolo…peno d’amore! Mi spiace molto per il tuo quarto nonno e non voglio immaginare cosa si provi a lasciarli andare. Io mi sono sempre detta che quando moriranno morirò un pochino anch’io, spero solo che questa vita mi dia la possibilità di fargli conoscere i miei figli.

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  2. Un bel quadretto che ispira tenerezza, e anche un po’ di invidia, dal momento che ho (in pratica) conosciuto solo la mia nonna materna – vedova di guerra, povera – ed è già mancata tanti anni fa, mentre i nonni paterni erano molto anziani, statuari (nel senso di statici, tipo gargoyle) e di così poche parole che credo da parte loro di non averne ricevute più di una dozzina in tutta la mia vita.
    In compenso, di una nonnina fragile e a suo modo tenera mi occupo ora, che sarebbe mia madre. Fragile non tanto per l’età, quanto per le sue condizioni di salute. Tenera perché certe sventure fanno tornare un po’ bambini, e meno male, che io al posto suo non mi darei pace.

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