Mio nonno si chiama Dino, Franco per gli amici, ed ha 85 anni, 60 dei quali trascorsi insieme a mia nonna da sposati, ma non so da quanto tempo si conoscessero prima di arrivare all’altare vestiti come bambole di porcellana.
Erano davvero belli, in quell’immagine che tengono incorniciata in salotto mi ci cade spesso l’occhio e spesso mi fermo a guardarla e sorrido nel vederli sorridere, perché si vede che sono felici ed emozionati, anche se la foto è vecchia e in bianco e nero.
Ogni tanto, quando posso rimanere un po’ di più e ho tempo di accoccolarmi con loro sul divano, Franco mi racconta qualcosa del passato: ho imparato a memoria la storia del cagnolino che lo aspettava ogni sera al ritorno da lavoro, la storia di come si sono conosciuti in quella giornata di pioggia in cui lui accompagnò a casa mia nonna stretti sotto lo stesso ombrello, e anche di quella volta che a momenti i genitori di mia nonna lo linciano perché non sapevano della loro relazione ma a lei non importava di farli contenti, usciva in bicicletta e lo vedeva di nascosto.
Tutte cose belle, cose felici, che ancora lo commuovono e gli alleggeriscono il cuore.
L’altro giorno però, sfogliando il giornale che lui ogni mattina va a comprare all’edicola in cui si serve da sempre, mi è scappato un commento triste sulla situazione che il mondo sta vivendo in questo momento, così lui ha preso la palla al balzo e, credo per la prima volta o quasi, mi ha detto:
“ti ho mai raccontato della guerra?”
Di solito non si lascia andare a ricordi così duri da rammentare, ed io non faccio domande…ho scosso la testa.
“non credo, nonno”
“ero bambinetto” ha iniziato lui “passavamo le giornate nei campi, avevamo gli animali e curavamo la terra. In quel periodo era tutto brutto, nemmeno i campi davano i frutti promessi, avevamo poco e niente. Mio nonno e mio padre mi portavamo in giro sopra il carretto, poi li aiutavo a lavorare. Mi ricordo il freddo gelido delle giornate grigie e il sole caldissimo dell’estate, avevano tutte le mani ruvide e scurite dalla terra che rimaneva incastrata tra le pieghe della pelle e non la lavavi via mai.
Quando arrivavano i tedeschi sentivo dentro una sensazione come di compressione del petto, diventavano tutti impauriti, le donne piangevano, capivo che quelle persone vestite in quel modo non portavano bene. Passavano e prendevano tutto quello che riuscivano a prendere: prendevano i polli, i conigli, i piccioni, tutto! Hanno provato anche a prendere la cavalla, che era praticamente il nostro tesoro più grande, ma lei non si è lasciata prendere…era testona quella lì, scalciava come una dannata e allora hanno lasciato stare.
Ma il resto…del resto non lasciavano nulla e dopo che loro passavano noi non avevamo più niente da mangiare”
Giuro che ho di nuovo le lacrime agli occhi mentre scrivo le sue parole così come lui me le ha riportate, parlava e si ricordava di come si sentiva anche se era piccolino e aveva gli occhi un po’ lucidi anche lui.
Adesso mi chiedo: abbiamo le testimonianze dei nostri vecchi, su tutti i libri di storia sono riportati gli orrori delle guerre che i nostri cari e i cari dei nostri cari hanno vissuto sulla loro pelle, non era già abbastanza palese? Possibile non riuscire a capire che quelli sono errori da non ripetere? Che le carneficine non servono??
Non riesco più a guardare il telegiornale, tutto quello strazio non lo sopporto più, ci sto troppo male…
Di guerre se ne sono sempre fatte e sempre ne faranno, anche io ho ascoltato i racconti degli orrori della guerra dagli anziani, ma la verità è che ci sono troppi interessi a monte, e la gente va a morire anche per degli ideali, io non critico quelle persone che sono disposte a sacrificare così tanto loro stessi e la loro famiglia per degli ideali… Io non credo di capirli fino in fondo però
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È passato tanto tempo dall’ultima grande guerra, credevo che in questo secolo e col mondo che c’è oggi si potesse discutere delle cose senza ammazzarsi 😟
Ma purtroppo hai ragione, sempre ci sono state e sempre ce ne saranno, la colpa è dei soldi, sempre dei soldi…
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Soldi, interessi, potere… Che poi è perché non ne parlano i media ma ci sono molte guerre attualmente oltre a quella in Ucraina
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È vero, purtroppo…ci si basa su questa perché è quella che fa più notizia, ma ovviamente è un discorso in generale.
Io giuro che non capisco e non capirò mai con che cuore si mette in tavola robe del genere…
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Sono dell’idea che per avere certi incarichi a livello governativo si debba avere un carattere particolare, personalmente non mi sentirei mai di avere un peso del genere addosso
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Esatto…anch’io la penso così
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Io ho i ricordi di mio padre 87enne, e i ricordi di mia nonna materna che mi raccontava ogni tanto della guerra.
Accanto alla ex fattoria di mia nonna credo ci siano ancora oggi gli avvallamenti causati dalla caduta ed esplosione di alcune bombe.
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Mammamia…la memoria dovrebbe servire a qualcosa, e invece 🙄
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Purtroppo sembra che l’uomo abbia memoria corta….e pessima.
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Esatto 😔
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Anche io ci sto malissimo
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Guarda è una cosa che non riesco a gestire e per me che di solito tengo tutto sotto controllo è complicata come sensazione…
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Lo capisco bene e mi dispiace.
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