Che sarà mai questo mare?
Una pozza profonda in cui perdere lo sguardo, uno specchio in cui riflettere la propria immagine, un’orchestra di onde che si infrangono sugli scogli.
Calmo, trasparente come vetro, piccoli cristalli di luce dentro a un’iride chiara…o magari in burrasca, impetuoso, prepotente! Scuro, torbido, agitato come una notte ricolma d’ansia.
Il mare…un continuo andirivieni d’acqua che bagna la sabbia, i pensieri che si affollano nella testa, una lacrima che scende su una guancia, le nuvole che coprono l’unico flebile raggio di sole.
E poi il tramonto, che si fa spazio tra tutte quelle vite che lo guardano incantate, tra gli schermi dei cellulari…si infila negli occhi e poi nelle bocche e nelle mani intrecciate le une con le altre.
Che sarà mai questo mare? Malattia o cura per l’anima?
E lui non sa nemmeno di esserlo, né l’uno né l’altro, e nemmeno gli importa! Lui vive e ammalia e continua la sua corsa, immenso ed immortale.
Il mare…
La musica in lontananza, la schiuma che si affretta a sciogliersi, il freddo che ti avvolge al mattino e la pace di quando la spiaggia è deserta.
La pace che ti svuota la mente, che ti apre i polmoni e ti fa respirare.
La pace portata dal vento…il vento che viene dal mare.
Che bello Martina!
Buona giornata
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Grazie, altrettanto per te ☺️
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Grazie ☺️
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Molto bella.
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Grazie ☺️
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🙂
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Una dedica molto bella al mare.
Mi hai fatto venire in mente che quest’inverno mi ero ripromesso di passare una giornata al mare (d’inverno mare e spiaggia sono comunque molto belli) ma poi non l’ho fatto.
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Quest’inverno purtroppo ho saltato anch’io l’appuntamento…recupereremo 💪
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