Cose strane, persone altrettanto – the last

Pronti per l’ultima (forse) carrellata di casi umani? Dico forse perché non ho idea di dove andrò a finire in futuro, può anche essere che tornerò a lavorare di nuovo in un negozio e in quel caso riprenderò in mano questa rubrica perché si sa…tutto il mondo è paese 😂

“scusi ma se sul cartellino c’è scritto -20% vuol dire che sono scontati al 20 per cento o al 50?”


“c’è un po’ di polvere sopra, è possibile un po’ di sconto?”


“l’altra settimana ho visto un paio di anfibi, erano su quello scaffale, ma ora non ci sono più”

“ho capito quale modello intende, le confermo che non ci sono più”

“ma nemmeno su un altro scaffale?”

“no, sono finiti”

“è sicura? Non è che magari sono io che non li vedo?”

“no, mi dispiace…non li vede perchè non ci sono più”

“ah, quindi tutto quello che non vedo vuol dire che non c’è?”


SBRAITANDO: “ho comprato questi stivali l’altro giorno e non riesco a mettermeli! Sono difettosi, rivoglio i miei soldi!”

“scusi perchè non riesce a metterli? Quale problema hanno?”

“la cerniera non si apre, sono ovviamente difettosi”

“quale cerniera ha provato ad aprire, signora?”

“questa qui! Vede? Non si apre!”

“non si apre perchè la cerniera esterna è finta, quella che deve aprire è quella interna”

-apro la cerniera interna, lei diventa mansueta come un cagnolino-

“le giuro che non si apriva quando ero a casa”

“certo, immagino. Arrivederci, buona giornata”


Per ultima, una vicenda che più che far ridere fa piuttosto schifo e avvalora la tesi che alla maleducazione (e al peggio) non c’è mai fine, ma soprattutto non c’è mai fine alla cafonaggine e alla gente che crede di essere sempre nel giusto e che gli altri siano tutti ai comodi loro, al loro servizio e loro schiavi.

Domenica, ora di pranzo. Il centro commerciale è tranquillo, c’è poca gente in giro quindi ne approfitto per sistemare un po’ il negozio e fare delle rifiniture all’esposizione.

Sono dietro al pc che sto stampando dei prezzi e arriva una coppia, anzi un trio: lui-lei-cane.

La tizia è una testa di c****, si vede subito dal modo di fare che ha. Una di quelle che fanno da padrone ovunque come se ovunque fosse casa loro, quelle che si sono messe da sole su un piedistallo che spero si rompa il prima possibile e la lasci col culo per terra.

Entra, butta lì un buongiorno (a cui le viene risposto, come a tutti), ed inizia a gironzolare per il negozio col marito e il cane a seguito. Va piuttosto spedita verso la zona degli stivali e dopo 5 secondi dal loro ingresso sento urlare, da in fondo al negozio: “questi ce l’ha il 38?”, senza avvicinarsi alla cassa né dire un “scusi” né niente.

Vado a vedere di cosa sta parlando e vedo che ha in mano un paio di stivaletti che purtroppo sono l’ultimo pezzo ed è un 37, glie lo comunico e lei mi dice di volerli provare lo stesso ma chiaramente risultano stretti, quindi li rimette sullo scaffale e continua il suo giro sciagattando ogni stivale possibile e immaginabile. Faccio un bel respiro ma non le dico niente (ovviamente).

Una volta finito di sbudellare il negozio, non contenta, vede uno stivale in vetrina e pensa bene di mettere le mani anche lì. Lo prende, lo ribalta, guarda il numero, lo rimette lì in malo modo ed esce senza chiedere niente, nè salutare.

Dato che la porta è aperta sento il marito che le dice “dai, provalo” e credo che stia parlando dello stivale in vetrina, infatti lei rientra, riafferra lo stivale dalla vetrina ed esclama, guardando verso di me: “me li provo eh!”


A casa mia l’educazione vuole che le cose si chiedano con garbo, non si fa come se si fosse padroni del negozio e si mette le mani ovunque.

Voglio dire, ero lì, non è che non c’ero e lei non aveva nessuno a cui chiedere…ero lì.

Quindi, dopo che lei per mezz’ora aveva fatto la padrona della situazione ed io avevo già lasciato correre una volta la sua maleducazione di infilare le mani e smontare la vetrina, alla seconda mi sono permessa di dirle: “li provi pure, però può chiedere, sono qui apposta. Di solito le vetrine non si toccano” e glie l’ho detto con tutta la calma del mondo.

Non l’avessi mai fatto!

La tizia si indispettisce, pora stella, lascia lo stivale e se ne va.

Ma la parte bella viene adesso: non contenta della sua cafonaggine vuole anche mettere la ciliegina sulla torta ed ecco che, nel giro di 10 minuti, arriva una mail all’assistenza clienti.

Notare il “chiedendo cortesemente di poter provare gli stivali in vetrina”, se quello per lei è chiedere cortesemente immagino cosa significhi la scortesia. Ma, a parte questo, se fosse la persona educata e rispettosa che fa finta di essere in questa mail, l’avrebbe saputo da sola che da che mondo è mondo le mani nelle vetrine non si mettono (ma a voi è mai passato per la testa di andare a spogliare per esempio i manichini di Intimissimi? A me no!) e se si vuole una cosa, dato che il mio è (era) un negozio di vendita assistita, si chiede e si viene serviti dalla commessa, non si fa come se si fosse al mercato del pesce.

Le ho fatto notare una cosa (e non in malo modo) che lei stessa ammette di aver fatto, ma nonostante questo ha anche la faccia tosta di lamentarsi. A che punto di disagio siamo?

Confido nel karma, che faccia il proprio dovere.

A presto cari, un bacio! 😘 

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6 risposte a "Cose strane, persone altrettanto – the last"

  1. L’arrogante è stata lei e ha fatto passare te per la maleducata, 😱? Ma questa cliente deve avere qualche rotella che non gira bene. Tu sei stata più che cortese e se c’è una persona ad essere nel torto è la cliente. Roba da matti! Coraggio Martina, arriverà il momento in cui il karma le renderà pan per focaccia, 😉. I dialoghi degli altri clienti mi hanno fatto ridere a crepapelle, 😄😄: certe che ne entra di gente strana nel negozio dove lavori, 😉.

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    1. Sì capito, ma poi ammettendo che aveva fatto il gesto oltretutto…e notare la frase finale, dove con cattiveria dice che si può risalire al nome della commessa 🤦‍♀️
      Spero davvero nel karma, facesse il suo lavoro!
      Di clienti strani e dovete divertenti ce ne sono, sì 🤭

      Piace a 1 persona

      1. Se tratta così tutte le commesse con cui si relaziona prima o poi questa cliente si beccherà un bel vaffa… e le starebbe pure bene, 😉. Tu sai di non aver fatto nulla di male e hai la coscienza pulita: le tue colleghe sicuramente sanno che sei una brava commessa e ti difenderanno nel caso dovessero dirti qualcosa i proprietari del negozio. Spero di leggere altri post con questi clienti strani perché sono troppo divertenti, 😄. Un abbraccio grande e buon pomeriggio, 🤗.

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