Giusto per conoscersi

Martina Fralu

Sono sempre stata timida e ho sempre voluto essere vista come una brava ragazza da tutti coloro che mi circondavano.
Ero la classica studentessa modello: non sbagliavo mai una verifica, non mi distraevo, non chiacchieravo durante le lezioni, non disegnavo sui banchi, non disturbavo e non perdevo mai gli appunti presi.
Gli insegnanti mi volevano bene, nessuno escluso.
Ero educata, sorridente, composta, partecipavo attivamente ad ogni discussione su qualsiasi argomento e avevo una vita sociale attiva. Facevo sport, uscivo con gli amici, venivo sempre invitata ai compleanni.
Nei pomeriggi d’inverno, una volta finito di studiare, me ne stavo seduta sul divano a leggere un buon libro o a guardare la televisione e spesso in estate trascorrevo il mio tempo libero osservando il tramonto.
Le sette erano l’ora migliore, adoro quel profumo…profumo di una giornata appena trascorsa che volge al termine in tutta la sua bellezza, il profumo dei fiori ancora nell’aria, l’arancione del cielo e il rumore del luna park che cominciava già a prendere vita.
Questo lo faccio ancora comunque…osservare il tramonto, intendo.
Il tramonto è una cosa che avrà sempre il suo fascino, anche se non abito in una città di mare andrò sempre a cercare il tramonto oltre il confine di queste colline, di questi campi dorati ad Aprile e oltre tutti i tetti delle case qua intorno.
Qualunque cosa succederà, qualunque persona diventerò, il tramonto farà sempre parte delle cose che amo guardare.
Forse è triste essere così giovane e pensare al passato con tanta nostalgia…ma ogni volta che mi torna alla mente quel periodo in cui ero nascosta tra le righe del mio essere, non posso far a meno di piangere. Scende una lacrima per ogni ricordo, bello o brutto che sia, quella lacrima riga il viso e arriva in fondo fino al mento per poi prendere la strada che vuole…forse continua il suo cammino lungo il collo, forse invece cade morta e viene assorbita dai miei capelli immensamente lunghi che scivolano sui seni.

Non avrei mai voluto deludere nessuno, credetemi. Né i miei genitori, né tanto meno me stessa.
Ma l’ho fatto invece.
L’ho fatto?
Non sono sicura di essere delusa di me stessa a dire il vero, forse non è questa che porto ad essere una maschera, forse era quella che mi avevano fatto indossare.
Credi in Dio.
Ama il tuo prossimo.
Forse non ero io quella ragazzina perfetta, forse non ero neanche perfetta!
A pensarci bene ogni tanto ho riportato a casa un brutto voto, ho litigato con mia madre, ho staccato la coda ad una lucertola, ho fatto piangere una mia compagna, ho dato fuoco a un cassonetto della spazzatura per gioco, ho baciato due ragazzi lo stesso giorno…
Non so per quante volte sono uscita di casa e mi sono seduta su questo muretto a pensare.
Anche adesso lo sto facendo e so già che rimarrò qui fino a quando la luce non sarà più lieve, fino a quando non sentirò i brividi sulla pelle, fino a quando qualcuno non sfonderà le casse del cellulare a forza di chiamarmi per sentire dove sono.
Già…perchè anche adesso ho degli amici, dei genitori amorevoli e so farmi voler bene.
Anche adesso che ho preso possesso del quaderno, che ho scavalcato e sono salita in superficie.
Sono una parola grande ora, una parola in grassetto che non teme il giudizio.
Sono una buona amica, una buona vicina di casa, una brava figlia e arrossisco ai complimenti.
Sono una persona di cui andare fieri e orgogliosi, sono da conoscere e scoprire, ho sempre la risposta pronta, non mi faccio mettere i piedi in testa, ho un carattere forte, un milione di passioni, e sono ancora capace di amare…
Amare, amare davvero.
Amare incondizionatamente e senza paura di essere calpestata, umiliata, ferita, delusa.
So amare come amano tutti, o forse come me non ama nessuno.

Amo con ogni tipo di amore e, nonostante tutto, non perdo l’occasione di sorridere.