Fate scegliere i vostri figli!

Buongiorno a tutti, carissimi!

Ecco a voi una “breve storia triste” sotto forma di articolo ben fatto 😌

Vi racconto cos’è successo, così poi se vi va ne chiacchieriamo insieme…

Ore 19 circa di una domenica pomeriggio, in gelateria c’è un gran via vai di gente (ma la situazione è sostenibile), entra una famiglia: madre, padre e little boy di tre-quattro anni.

Salutano, si mettono davanti al vetro, danno un’occhiata ai gusti e a un certo punto il padre si rivolge al figlio e fa: “tu che vuoi, amore?”

E il bambino: “quello nero!” (indicando il cioccolato)

E la mamma: “ma cosa prendiamo cono o coppetta?”

E il padre: “Rita, fagli prendere la coppetta sennò arriviamo a tavola e non mangia”

E il bambino: “cono! Cono!”

E il padre: “no amore, il cono no perché sennò poi non mangi, sono le sette quasi”

E il bambino, piagnucolando: “dai! Cono!”

E il padre, schiacciandomi l’occhiolino: “il cono non c’è! È vero che il cono non c’è più? Dobbiamo prendere la coppetta”

Evidentemente papino aspettava un certo appoggio da parte mia perché continuava a farmi espressioni strane… Quindi io alzo gli occhi sulle interminabili file di coni impilati che avevo davanti al naso e, sentendomi cretina, dico al bimbo: “eh amore, mi dispiace, il cono non te lo posso dare… Guarda, te lo metto qui il gelato, va bene?”

Prendo una coppettina, la faccio vedere al pargolo e lui si convince, quindi tutti contenti…

Bene, torniamo ai gusti.

Il padre, rivolto al piccolo: “allora cosa vuoi, quello lì nero?”

La madre: “amò, prendiamogli il fiordilatte che la magliettina è nuova, sennò si sporca”

Il bambino: “sì, il nero!”

La madre: “no il nero no, non ti piace, prendiamo questo bianco va bene?”

E il bambino, ripiagnucolando: “nooo! Il nero!”

E il padre: “il nero te lo butti addosso!”

Il bambino: “voglio il nero!”

Il padre: “il nero no, prendiamo il bianco dai Samu, il nero non ti piace”

Il bambino: “il nero mi piace!”

E la madre a me, quasi sussurrando: “mettigli il fiordilatte, sennò qua stiamo fino a domani”

E io: “è sicura?”

E lei: “sì sì, dai… Se non lo mangia lui lo mangio io”

Bene… Faccio come mi dice, prendo la paletta del fiordilatte e ne metto un po’ dentro la coppettina che tra un po’ mi si scioglieva tra le mani.

Ecco però che il bambino se ne accorge e mi fa, schiacciando la faccia contro al vetro: “nooo! No il bianco!”

Ma ormai quel che è fatto è fatto… Porgo la coppetta alla madre, lei mi ringrazia, mi allunga un euro e cinquanta e poi si piega in avanti per dare la coppetta al figlio.

La madre: “tieni Samu, reggila forte eh!”

Il bambino, incrociando le braccia al petto: “no non voglio!”

Il padre: “Samu non fare i capricci per piacere, vieni, andiamo a metterci al tavolo”

Il bambino: “voglio il nero!”

La madre: “il nero è finito, o questa o niente!”

A quel punto il bambino si incazza sul serio e mette su un muso lungo un metro, quindi la mamma gli fa, agitando la coppetta davanti alla sua faccia: “la vuoi? Sennò la butto e ce ne andiamo!”

Non l’avesse mai detto!

Il bambino prende la coppetta, se la posiziona bene tra le mani e… Spack! La prende e la sbatte a terra con una forza degna di un elefante, tant’è che la coppetta si spiaccica irrimediabilmente e forma quasi subito una pozza di latte scivolosa e zuccherata.

Il delirio!

La madre che urla, il padre che prende il bambino per un braccio e gli dà uno sculaccione, il bambino che piange, la madre che mortificata viene a chiedermi un pezzo di carta per pulire, io che le dico “non si preoccupi, faccio io” e sottinteso “basta che vi levate dalle palle!”, la madre che si scusa ancora, il padre che fa lo stesso, il bambino che continua a piangere e finalmente la porta che si apre e che se li inghiotte tutti quanti, riportando il sereno…

Ora, lasciatemi fare un commento… Io non sono mamma, ma sento di poter dire che secondo me i bambini sono esseri senzienti e dotati di intelligenza intrinseca che, se ben spronata a svilupparsi, rende l’individuo completo.

Cristo santo, non sono stupidi! Lasciateli scegliere!

Quando, quel giorno, l’allegra famiglia è uscita dalla gelateria ricordo di aver subito pensato “che tristezza…”, perché è questa la sensazione che mi hanno trasmesso! Ho provato tristezza per quel povero bambino non ascoltato, per quei genitori che lo hanno considerato senza cervello!

Lui, invece, un cervello ce l’ha…sta ai genitori educarlo ad usarlo bene!

E mentire dicendo che il cono non c’è, quando evidentemente davanti ai suoi occhi ce n’era una sfilza, sicuramente non gli lascerà qualcosa di positivo da cui imparare…

Non vuoi dargli il cioccolato perché si sporca? D’accordo… Lo prendi, lo guardi negli occhi e glie lo spieghi!

E la prossima volta magari portati un bavaglio…


6 risposte a "Fate scegliere i vostri figli!"

  1. Brava! Non hai figli, ma l’inclinazione è quella giusta. Nella sala d’attesa del blocco parto dell’ospedale in cui sono nati i miei figli, c’è una massima che recita “Tutto ciò da sapere come genitori, è già dentro di noi”.
    Io ci credo molto, ma ho anche appurato che molti dimenticano di tirarla fuori, quella conoscenza. E i risultati si vedono in gelateria, al ristorante, al parco, in aereo, a scuola… ovunque. Sigh.

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    1. La verità, purtroppo, è anche che tanti li fanno solo perchè “bisogna farli” o perchè “sennò è troppo tardi”…ma passato il primo momento d’entusiasmo, quello in cui si fanno le foto col pancione e si comprano tutine stampate, non hanno più voglia di prendersene cura a dovere… 😦

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